Piacenza, fermo per il fidanzatino della 13enne morta cadendo dal balcone. Primi esami sul suo corpo


In relazione al decesso, in data 25 ottobre, di una ragazza di 13 anni in seguito a precipitazione dal tetto di un immobile in Via IV novembre in Piacenza, nel pomeriggio del 28 ottobre la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna ha disposto il fermo di un minorenne. 
Il fermo è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza, che hanno condotto il ragazzo presso un Istituto Minorile, in attesa della convalida da parte del Giudice.  Ravvisato l’interesse pubblico alla comunicazione di informazioni in merito al procedimento, appresentato dall’esigenza di rassicurare i consociati in ordine al pronto intervento dell’Autorità  finalizzato all’accertamento dei reati, all’individuazione dei responsabili ed alla salvaguardia dell’interesse generale alla legalità, nonché dall’esigenza di informare la collettività in ordine a tempestività ed efficacia delle indagini attivate dalle Forze dell’Ordine, nonché circa l’utilità investigativa dei contributi provenienti da denuncianti e da persone informate sui fatti.  

Un trauma cranico importante e copiosa presenza di sangue sul capo: sono questi i primi due elementi emersi dall’esame esterno sul cadavere della 13enne morta cadendo dal balcone del palazzo in cui viveva con la sua famiglia a Piacenza lo scorso 25 ottobre. Il trauma cranico dovrà essere analizzato per comprendere se sia compatibile con gli effetti della caduta oppure no. 

Così come dovrà essere valutata dagli specialisti anche la quantità di sangue presente sul capo. L’esame è stato svolto ieri pomeriggio a Pavia dal medico legale nominato dalla Procura per i minorenni di Bologna, Giovanni Cecchetto, alla presenza dei consulenti delle parti. Per la famiglia della ragazzina ha partecipato anche l’avvocata della madre, Lorenza Dordoni. In giornata è prevista sul corpo la Tac e e l’autopsia vera e propria. Sono stati prelevati anche tamponi per gli esami genetici, e ci saranno poi gli esami istologici. Intanto, sulla vicenda è intervenuta di nuovo la mamma della 13enne che ha commentato il fermo del fidanzatino della figlia con queste parole: “Mi sento sollevata”, ha fatto sapere tramite l’avvocata Dordoni. Nei giorni precedenti la sorella 22enne della ragazza aveva lanciato varie accuse sui social, spiegando che non credeva al suicidio o all’incidente per la caduta dal balcone all’ottavo piano del palazzo. “La madre ha pianto – ha detto l’avvocata – e ha detto che ora i sospetti che aveva, oggi li considera una conferma”. 


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