Art. 24 della Costituzione: diritto di difesa, cosa c'è da sapere


L' articolo 24 della Costituzione Italiana si basa su quattro principi: il diritto di agire in giudizio, il diritto inviolabile di difesa, la tutela giudiziaria dei non abbienti e la riparazione degli errori giudiziari. Questi principi sono espressione dei valori di giustizia, democrazia e responsabilità, che fondano lo Stato di diritto.

L’articolo 24, dunque, non solo tutela i singoli individui, ma anche il bene comune e la convivenza civile. Esso rende concreto tutto ciò che la legge enuncia in astratto, e racchiude il dovere di non farsi giustizia da soli, ma di ricorrere a un soggetto terzo e imparziale dei fatti.

L'articolo 24, al primo comma, stabilisce chiaramente che: “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”.

Questo significa che ogni persona, fisica o giuridica che sia, italiana o straniera, ha la possibilità di potersi rivolgere a un giudice obiettivo e imparziale per far valere le propri motivi, in caso di lesione o minaccia di un bene giuridico riconosciuto dall’ordinamento giuridico.

Si tratta, in parole povere, di una garanzia fondamentale per la realizzazione della giustizia e della democrazia, che consente ai cittadini di esercitare i propri diritti e di controllare l’operato delle pubbliche autorità.

Il secondo comma dell’articolo in esame, a sua volta, afferma: “La difesa è un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”.

Quindi, ogni persona coinvolta in un procedimento giudiziario, indipendentemente dalla sua posizione o ruolo, ha il diritto di essere assistita da un avvocato, di essere informata delle accuse e delle prove a suo carico, di presentare le proprie deduzioni e le proprie prove, di partecipare alle udienze, di impugnare le decisioni sfavorevoli.

Tale garanzia è essenziale per il rispetto del principio del contraddittorio e della presunzione di innocenza, in quanto assicura a ogni persona una difesa adeguata e paritaria.

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