Difesa anziani


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Molti anziani soggetti ad abuso non sempre sono nelle condizioni necessarie per poter chiedere aiuto a qualcuno. Possono vergognarsi ed essere riluttanti a parlare ad altri dei propri problemi di maltrattamento subito. O impossibilitati a farlo perché qualcuno glielo vieta, oppure perché non sono indipendenti, autonomi e in salute per poterlo fare. 

Gli anziani non dovrebbero mai pensare che l’abuso sia parte dell’essere vecchi o dipendenti da altri. Essere maltrattati minaccia la dignità della persona  e il senso di benessere, oltre a poter costare  la vita. I familiari e gli amici possono aiutare un anziano mantenendo stretti contatti con esso, supervigilando anche su chi lo assiste e accudisce in casa o in una casa di riposo. 

Gli anziani che temono un abuso o anche i loro familiari, o per non rischiare, devono seguire le presenti linee guida di prevenzione e di tutela personale:

  • Non vivere con qualcuno che ha una storia di comportamenti violenti o di abuso di sostanze

  • Restare in contatto con amici ed ex vicini, soprattutto se occorre trasferirsi a casa di un assistente

  • Restare in contatto con le organizzazioni sociali e di comunità (aumentando le probabilità che l’abuso, se si verifica, sia rilevato)

  • Richiedere fermamente consulenza legale prima di firmare documenti relativi al luogo dove andranno a vivere o alla persona che controllerà le loro finanze (l’Agenzia del distretto locale per l’invecchiamento [Area Agency on Aging] può consigliare agli anziani i nominativi di professionisti a cui rivolgersi per ricevere assistenza legale)

Se gli anziani credono di essere in pericolo, possono chiamare un numero verde per gli abusi sugli anziani in modo da ricevere un aiuto immediato. Le linee telefoniche dedicate sono elencate sull’elenco telefonico locale, di solito nelle Pagine Gialle o possono essere fornite da un operatore di telefonia. 

Se gli anziani non si sentono in pericolo, ma desiderano comunque ricevere aiuto, possono provare a parlarne con il proprio medico curante, o un assistente sociale o altro operatore sanitario.

Parenti, amici e conoscenti hanno la responsabilità di segnalare se sono a conoscenza o sospettano fortemente un abuso, lo stesso vale per gli operatori sanitari. Affrontare direttamente il perpetuatore non è consigliabile, perché potrebbe peggiorare l’abuso. Invece, occorre segnalare la situazione. 

Poiché l’abuso e i suoi effetti possono esseri differenti da caso a caso, gli interventi devono essere adattati alla situazione di ogni individuo. Fra gli interventi figurano, certamente:

  • Assistenza medica

  • Formazione, ad esempio informazioni sull’abuso e sulle opzioni disponibili, così come aiuto per definire piani di sicurezza

  • Supporto per la salute mentale, come psicoterapia e gruppi di supporto che riconoscono il ruolo dei traumi nella vita di una persona

  • Sostegno psicologico a lungo termine per le vittime di abusi e a volte per la famiglia

  • Forze dell’ordine e interventi legali, come arresto del perpetuatore, ordini di protezione e difesa legale

  • Predisposizione per un alloggio alternativo, come alloggi che offrono un rifugio sicuro con una protezione dal perpetuatore

  • Indicazione di servizi volti a fornire un supporto di base (come il trasporto e l’assistenza per il vitto) e ridurre l’isolamento sociale


Infine è necessario in caso di pericolo o di semplice dubbio mettersi subito in contatto con le forze dell'ordine. Affinchè facciano degli accertamenti. 


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